Aladino e la lampada incantata

Testo e regia

Alice Capitanio

Scene e costumi

Salvatore Aresu

In scena

Margherita Angioni, Valentina Fadda, Luca Sorrentino, Angelo Trofa, Fabrizio Zucca

Durata

60 minuti

Quando non esisteva la tv c’erano i “Raccontastorie”: specialisti nel raccontare le favole con passione, precisione, e naturalmente dovizia di dettagli. Una di loro, la Signora Matilde, non si arrende al passare dei tempi. Nonostante il comitato centrale delle fiabe l’abbia messa in pensione si ostina a voler continuare a raccontare, con la passione di sempre, la fiaba che preferisce: “Aladino e la lampada incantata”. Nonostante l’età, la miopia e la memoria debole, La Signora Matilde inizia il racconto, ma si trova ben presto in un bel pasticcio, infatti a causa degli anni non riesce più a leggere con chiarezza il libro delle favole, e nella sua memoria c’è una gran confusione. Inizia così un minestrone di fiabe e strafalcioni che mescolano Aladino con altre avventure e personaggi.
Per fortuna, in soccorso dell’anziana signora giungono i protagonisti del racconto: Aladino, la principessa Jasmine, il re , il genio della lampada e naturalmente anche i bambini del pubblico che aiuteranno l’anziana signora a ricostruire (o costruire) tutta la storia.

E se proprio alla fine la narratrice non ricorda il finale?

Lasciamolo proporre ai protagonisti e avremo finali diversi.
Saranno i bambini del pubblico a decidere come far finire la storia, le favole d’altronde sono fatte per loro e i veri narratori, come la signora Matilde, questo lo sanno bene. Anche che se tutte le fiabe hanno un lieto fine può essere molto emozionante poterlo scegliere ogni volta a sorpresa.

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